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Personal Jesus dei Depeche Mode nel trailer del film “The Devil’s Double”

Lee Tamahori, regista neozelandese di Once were warriors, assente dal grande schermo dal 2007, torna in pista con The Devil’s Double, ospite delle edizioni 2011 del Sundance Film Festival (20-30 gennaio), tra le anteprime, e della Berlinale (10-20 febbraio) nella sezione Panorama.
Il film – scritto da Michael Thomas, sceneggiatore di Ladyhawke, Miriam si sveglia a mezzanotte e B. Monkey  – e ambientato alla fine degli anni ’80, è tratto dal libro autobiografico di Latif Yahia, tenente dell’esercito iracheno costretto, pena la morte della sua famiglia, a spacciarsi per il figlio di Saddam, Uday Hussein.
Il protagonista è Dominic Cooper (An Education, La duchessa, Tamara Drewe) che ricopre entrambi i ruoli, Ussein e il suo sosia, affiancato dalla femme fatale Sarrab (Ludivine Sagnier – Swimming Pool, L’innocenza del peccato, Nemico pubblico n°1 L’istinto di morte e L’ora della fuga, Pieds nus sur les limaces). Nel cast anche Oaïssa Mimoun, Rawi Raad e Philip Quast. The Devil’s Double in uscita il 29 luglio negli Stati Uniti.

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Nel trailer di The Devil’s Double non potrete fare a meno di notare le prorompenti note di un superclassico dei Depeche Mode Personal Jesus. Il singolo, pubblicato nel 1989, lancerà il disco Violator e sarà fra i più venduti di tutti i tempi. Il brano è stato posizionato al 368° posto nella classifica delle migliori canzoni di tutti i tempi secondo la famosa rivista musicale Rolling Stone.
Il pezzo, di forte identità rock-blues, è arrangiato con l’ausilio della musica elettronica e presenta un testo abbastanza originale, metaforizzando con la fede e la religione. Questa miscela ne fa una canzone particolare ed alternativa.
Brano scritto da Martin Gore il quale dice di essersi ispirato al libro di Priscilla Presley “Elvis and me”.
Un episodio della serie televisiva Scrubs si chiama “My own personal Jesus”, un ovvio riferimento alla canzone. In Matrix, Neo apre la porta della sua camera, il cui numero è 101 (ossia un album e un film sui Depeche Mode), quindi dà un disco ad un uomo che ringranziandolo gli risponde: “Sei il mio salvatore, amico. Il mio Gesù personale”.

 

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