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Davide Marani: ‘un legame molto speciale con i Depeche Mode’

Ultimamente ci stiamo interessando sempre più a Didascalis, specialmente dopo aver ascoltato  l’album di cover Depeche Mode ‘Enjoy My Wrong Shoes’ (dal 17 settembre anche nei negozi di dischi), e la curiosità di scoprire come è nato il progetto, ci ha spinti a contattare la mente di tutto, Davide Marani.
Proprio qualche giorno fà, a poche ore dal suo live al Fantini Beach di Cervia, abbiamo raggiunto telefonicamente Davide che ci ha concesso alcuni minuti per rispondere alle nostre domande.

foto di Marco Leonardi

Come è nato il progetto Didascalis?

«Nel 2001 i gestori di un locali in cui lavoravo vennero da me e mi dissero: “devi suonare il chillout!” e prontamente risposi: “e che diavolo é???”
Mi documentai, comprai cd, attinsi anche da autori noti come Moby, Simply Red, AiR etc…
Poi ad un certo punto mi dissi: “scusa, ma, so suonare e comporre; perché non mi faccio qualcosa da solo???”
Ed arrivarono i primi brani… poi persi il controllo e sono arrivato al 4° album.»

Perchè l’idea di proporre cover dei depeche mode e perchè proprio in questa chiave originale?

«Un giorno parlando con il mio editore (non lo chiamo discografico…), mi disse: “oggi vendono due cose in musica: le hits e le covers delle hits”.
Considerando che mi ha pubblicato i primi albums guadagnandoci ben poco, sia lui che io ovviamente (dato che comunque ho inizato a comporre per hobby), e per lo più di brani miei inedti salvo qualche sporadica covers, ho pensato fosse il momento di “sdebitarmi” fornendogli del materiale un pò più papabile di quello precedente.
Amo i Depeche Mode da quando avevo 13 anni, quando sentii alla radio Shake The Disease, e mi girava da un pò in testa l’idea di tributare alla band che mi ha fatto da colonna sonora per buona parte della mia esistenza, e di approcciarmi ad un lavoro di covers senza dover nemmeno ascoltare i brani originali, tanto profonda è la conoscenza del loro repertorio.

La chiave è stata obbligatoria, nel senso che non sono un artista pop.
Lo stile a cui più mi avvicino è il lounge o chillout, ma non ho una precisa connotazione.
Mi piace comporre ed arrangiare per diletto, usufruendo della tecnologia che oggi ci viene messa a disposizione, fondendola con gli strumenti tradizionali che so suonare io o amici musicisti.
In Enjoy My Wrong Shoes non mancano i pianoforti, i fiati (trombe e sax), le chitarre elettriche ed addirittura il violoncello, ma a volte l’atmosfera è deephouse quanto jazzy, un pò acidjazz quanto chill…
Ad oggi, ormai, le etichette servono e non.»

Beh visto che ‘le etichette servono e non’ cosa mi dici di quegli artisti che hanno uno stile più definito? Voglio dire, se hai una natura rock è chiaro che non puoi cimentarti nella Tosca di Sardou.

«Ahahahahah, beh è ovvio!
credo che nell’affermazione che ho fatto debbano rientrarci diversi ingredienti:
il non porsi limiti, e soprattutto avere la fortuna di farsi piacere, amare e cimentarsi in più generi – ti cito solo alcuni nomi che mi hanno contagiato tutti in una volta da adolescente, come fosse stato un virus gigante: Yes, Chris Rea, John Coltrane, Pat Metheny, Iron Maiden, Yngwie Malmsteen, Duran Duran / Arcadia, Rockets, Supertramp e mi fermo con i Marillion, oltre ovviamente ai Depeche Mode, a capo della piramide… quindi quando si ha il cervello predisposto a tanti generi, poi l’abilità sta nell’attingerne un pò da ognuno.
Altra cosa importante è avere la consapevolezza del ‘in che cosa riesco meglio, o per lo meno, più naturale?’…
Se hai una voce come BonJovi o Axl Rose, la scelta diventa ovvia.
Nel mio trio pop/rock mi cimento in U2 o Billy Idol, ma se non faccio il verso o l’imitazione di qualcuno il ‘mio mondo’ è morbido (forse anche torppo), ma cerco di contaminarlo con tutto ciò di cui ho parlato finora. »

Hai dedicato questo album a tuo padre, so che c’è un legame speciale con i Depeche Mode. Ti va di raccontarci?

«Mio padre era musicista anche lui, e non so se mi abbia tramandato lui la passione, essendo essa abbastanza diffusa in tutta la famiglia.
Mi ha accompagnato a vedere tanti concerti, primo tra tutti (di cui mi vanto) i DM a Rimini, nel 1986, e ricordo vividamente che mi chiese se volevo l’accendino su It Doesn’t Matter Two (motivo per cui è stata inserita in EMWS), e io risposi di no perché avevo paura di scottarmi!, poi ancora il Masses Tour e tanti altri artisti che ho amato…
Quando ho iniziato a comporre, ma non a questo livello, chiedevo sempre lui un parere, e spesso durante le mie serate me lo ritrovavo a bere una birretta senza che mi dicesse nulla…
Quando sentiva la nuova di Sting, o BonJovi o i Depeche alla radio mi chiedeva se l’avevo già preparata e voleva sentire come mi veniva.
Se n’è andato nel 2010, tra l’altro a fine di una serata in cui suonava con un gruppo di amici, e a cui avrei dovuto esserci stato pure io ma suonavo da un’altra parte.
Che mi manchi è palesissimo, e mi è sembrato impossibile non dedicargli questo album, sperando che … possa sentirlo … da qualche parte …

Da qui si può capire che, ‘purtroppo o per fortuna’, mischio vita, lavoro, professione, hobby, musica, composizione, covers e originalità in un unico cocktail.»

foto di Marco Leonardi

Oltre Didascalis di cosa ti occupi?

«La domanda dovrebbe essere inversa!
Io sono comunque un musicista di professione da circa 23 anni.
Suono nei locali come ‘piano-man’, ma col tempo ho messo insieme diverse formazioni live essendo polistrumentista, rock e tribute, a volte alle tastiere, altre al basso o alla chitarra acustica, sempre comunque cantando.
Il che mi ha formato non poco, e conoscendo bene l’inglese, ho avuto modo di collaborare con diversi djs/producers italiani, in veste di turnista cantante, ma anche compositore ed arrangiatore.
Non sto a fare nomi… basta googleare o youtubbare un pò…»

Dopo l’album Enjoy My Wrong Shoes stai già pensando al prossimo?

«Effettivamente sì…
Ho un paio di idee, ma non so se continuare sul discorso covers (ci sono un paio di bands della mia epoca che vorrei “sviscerare” – Duran Duran e Tears For Fears) o tornare alle mie composizioni originali.
Se facessi un 50/50 alcune covers le ho già pronte, anzi, un album così lo si può trovare su Bancamp, anche se non è ufficialmente pubblicato su iTunes.
L’alacrità non manca, ed è inversamente proporzionale al mercato.
Oggigiorno c’è molta pigrizia e si fa poca ricerca nella musica; non vorrei fosse un punto a mio sfavore avere tanto materiale in circolazione.
Coverizzare i DM però ha avuto un suo senso, ovvero ammorbidire le loro sonorità dark e cupe; non saprei se riuscirei ad ottenere lo stesso risultato con altre bands. Vedremo…»

www.didascalis.it

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ascolta Enjoy My Wrong Shoes

Enjoy My Wrong Shoes su iTunes, Amazon e bandcamp

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Esce oggi l’album ‘Enjoy My Wrong Shoes’ di Didascalis – ascoltalo in anteprima

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Metti una sera al tramonto, in riva al mare, mentre la brezza accarezza la pelle, accompagnati da un buon cocktail e il lounge/chillout di Didascalis.
L’album “Enjoy My Wrong Shoes“, disponibile da oggi su iTunes e Amazon, è si un omaggio a leggendari Depeche Mode, ma anche un modo di riproporre i brani in una versione completamente inaspettata, per chi è abituato alle solite cover, creando un’interessante intreccio di sonorità accattivanti.
La visione che si ha ascoltando brani celeberrimi come “Enjoy The Silence” piuttosto che “Walking In My Shoes“, per esempio, viene completamente stravolta, in modo alquanto gradevole, dall’abituale atmosfera che si crea ascoltando i brani nella loro versione più classica.

It Doesn’t Matter Two (feat. gioncos): di quel retrò elegante e misterioso, dove piano e violoncello incorniciano in modo Leonardesco la voce del singer Davide Marani.
My Secret Garden: un cocktail di deep-house, con un solo jazzy di pianoforte, ed un interludio di voci e strumenti orientali, come a voler davvero richiamare un giardino, nascosto da qualche parte.
It’s Called A Heart feat. Andy G: swing, swing e ancora swing. Tromba, contrabbasso e pianoforte quale paradisiaca unione migliore di questa per le mie orecchie. Un inedito scritto e composto da Martin L. Gore datato 1985, che con Didascalis lascia le vesti synth pop e indossa quelle jazz.
Leave In Silence: la sensualità del sax soprano di Valentino Bianchi domina il brano in modo molto piacevole; “magical lotion”
Springtime: unico inedito contenuto nell’album e interamente scritto da Davide Marani alias Didascalis. Il brano è datato 2004, e fino ad ora non era ancora mai stato pubblicato.
Stories Of Old: un brano sottovalutato e mai eseguito dal vivo. Qui l’etereo dei synths richiamano quasi un tuffo a mezzanotte in una di quelle piscine illuminate, trasportati dal testo scandito più del solito
Walking In My Shoes: la si trova in due versioni: una più fedele alla stesura originale con una sapore che richiama volutamente (come dice Davide) il duo francese degli AiR, mentre una seconda diventa quasi una sorta di remix, totalmente stravolta negli accordi. Ospite in entrambe le versioni Mauro Mosciatti (cantante della coverband Devotees, ma qui alla chitarra elettrica).
Wrong: singolo trainante dell’intero lavoro e si potrebbe dire il ‘gemello buono’ dei due, rispetto alla versione originale… ammorbidita e arricchita da Andy G alla tromba, in uno stile elettro-bossa-nova che non ha nulla di scontato
It’s No Good: qui il gioco è stato nell’arricchire di armonie ed accordi quello che, per essere un ‘anthem’ dei DM, è composto da soli 3 accordi, facendone uscire quasi un brano nuovo.

Enjoy My Wrong Shoes“: prodotto, arrangiato, suonato, cantato e concepito da Davide Marani.
In questo album hanno collaborato:
Valentino Bianchi sax soprano
Francesca ‘Frensy’ Castorri vocals e backing vocals
Gionata Costa violoncello
Andrea ‘Andy G’ Guerrini trumpet, muted trumpet e brass section
Mauro Mosciatti chitarra elettrica
Artwork & photos a cura di Marco Leonardi

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Wrong dei Depeche Mode nella versione lounge/chillout di Didascalis

Didascalis sta per uscire con l’album “Enjoy My Wrong Shoes” una raccolta di cover dei Depeche Mode riarrangiate in chiave lounge/chillout.
L’album esce il prossimo 12 luglio su iTunes ma possiamo già ascoltare uno dei brani contenuti nell’album, “Wrong” singolo pubblicato meno di un mese fà.

Chi è Didascalis:
Davide Marani, classe 1973, diplomato in oboe al conservatorio B. Maderna di Cesena è un piano-man dal 1991.
Col tempo è diventato polistrumentista autodidatta, alla tastiera, al basso e alla chitarra acustica ha in piedi diversi progetti sia come cover band che a tributo.
Turnista e collaboratore di diversi djs produttori del panorama nazionale, sia in veste di autore, compositore o solamente interprete, ha un suo progetto dal 2007 con lo pseudonimo di Didascalis che abbraccia il lounge ed il chillout, ma fondamentalmente il suo background che spazia dalla new wave anni 80 fino ai giorni nostri, passando dal rock progressivo e sfiornado il jazz, lo vede a proprio agio live sul campo, dietro ad un microfono e possibilmente ad uno strumento.

www.facebook.com/davidemaraniofficial
www.facebook.com/didascalis
www.didascalis.bandcamp.com

 

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